martedì 21 ottobre 2008

ATTO DI STILE!!

Siccome succede ri rado.. qui FINALMENTE MI POTETE INFAMARE!!
Mi stanno arrivando sms anche dalla lontana Australia per questa raccolta di pere raccattata a casa di Toni!! Mi toccherà trombare tutta la notte per digerire questa macedonia!!
Come vedete ci metto sempre la faccia perchè IO SONO UN DON!!
Un DON è una persona che si rispetta per il Suo comportamento.. anche e soprattutto nei momenti difficili!! E TRE PERE A MONACO diciamo.. che è un momento difficile!!
Su Ragazzi, con la Vs mediocrità, adesso provate ad infamarmi il più possibile!! Anche perchè infamarmi sul Fanta (che è l'argomento principe di questo Blog) è praticamente impossibile!!
Scusandomi con la Memoria di GIORGIO per l'intrusione con questo spazio..
Vi saluto e Vi mando tutti a fanculo!!
Ma le campane suonano anche stasera.. nonostante tutto!!!!
DON DON
DON DON
Con il Solito GRANDE IMMENSO STILE DI SEMPRE CHE METTE SEMPRE LA FACCIA E A CUI VA DATO IMMENSO MERITO!!
DON AGENTE VIOLA

4 commenti:

9mm ha detto...

hahahahhahaha 3 pere vu avete preso bravi si...ahahahahhahaha

fino all'altro giorno infamavate la juve per il 2-1 con il napoli...

ma forse non ti eri accorto che mancavano mezzi titolari...

e a voi chi vi mancava stasera?
ahahahahahahahaahhah

ADRIANO ha detto...

TORINO, 21 ottobre 2008 - La Juventus risorge. Nell’occasione più importante. Batte 2-1 il Real Madrid nella terza uscita di Champions, gol di Del Piero e Amauri. I soliti. E vola in testa al girone. Le 5 partite senza vittorie sono un pallido ricordo. Del passato, non a caso in bianco e nero. E’ la vittoria della vecchia guardia - mai sottovalutare il cuore dei campioni - come dice un vecchio adagio americano che calza a pennello per Del Piero e Nedved, il cui abbraccio smodato dopo il 2-0 è la fotografia della partita. Ma è anche la vittoria dei nuovi eroi del popolo bianconero, su tutti uno per reparto: Chiellini, Sissoko e Amauri. Le vittorie hanno tanti padri, mentre le sconfitte se le era caricate sul groppone Ranieri, che può tirare, per ora, un sospiro di sollievo. La Juve ha carattere come nessun altro. Per il gioco ripassare tra un po’.
LE SCELTE - Ranieri sceglie Molinaro e Marchionni, preferiti a De Ceglie e Salihamidzic. Decisione filosoficamente salomonica: il terzino più difensivo, l’esterno di centrocampo più offensivo. Schuster non s pone problemi di copertura: il tridente d’attacco è supportato da Van der Vaart e Sneijder.
MAGIA ALE - La Juve parte forte. Aggressiva. E passa al primo affondo. Triangolazione Del Piero-Amauri-Del Piero. Il capitano bianconero sfrutta la linea difensiva della casa blanca, troppo alta, se ne va, e carica un destro formidabile da fuori area. Casillas è fuori posizione, cioè troppo fuori porta, e non ci può arrivare. Gol pazzesco. Il 41° di Ale in Champions. In questa stagione già il terzo: ha segnato ad Artmedia, Zenit e Real. Juve avanti.
JUVE IN CONTROLLO - Il Real accusa il colpo. Ma non si danna più di tanto. Forse in cattiva serata, forse un po’ presuntuoso. Non alza il ritmo. Magari è convinto che prima un poi un gol lo segnerà. Non nel primo tempo, però. Comincia a macinare gioco dal 15’. Ragionato. Con le marce basse. In orizzontale. Troppo compassato. Van der Vaart, il bianconero mancato, ci prova un paio di volte dalla distanza. Qualche brivido. Ci mancherebbe. E’ sempre il Real. La Juve, trascinata un Sissoko che spunta dappertutto, però riparte in verticale. A folate, incisiva. Sfruttando gli squilibri del Real, che pende che nemmeno la torre di Pisa. In avanti, con il solo Gago a dare una mano alla sua retroguardia. Al 35’ la Juve perde Marchisio, che si fa male alla caviglia sinistra in uno scontro con Sissoko. Sfiga. Ranieri inserisce Salihamidzic, sulla corsia mancina, e accentra Nedved. La partita è "addormentata". Bene per la Juve. I decibel si alzano solo per i fischi dei tifosi bianconeri a Cannavaro. All’intervallo è 1-0.
CI PENSA AMAURI - Non rientra Legrottaglie. Che sente riacutizzarsi il problema muscolare che lo aveva tenuto in forse fino al fischio d’inizio. Spazio a Mellberg. Al 4’ arriva il raddoppio. Cross da sinistra di Nedved, Amauri vola in cielo e schiaccia di testa. La palla colpisce Heinze, che spiazza Casillas. Gli dei del calcio che tra infortuni e episodi sfavorevoli avevano girato le spalle alla Juve le rendono il debito. 2-0. L’Olimpico esplode. Ora ci crede davvero.
REAZIONE REAL - Schuster cambia. Era l’ora. Fuori Higuain, non pervenuto. Dentro Robben. Van der Vaart di testa si divora un gol. Poi di testa è Robben a sfiorare il bersaglio. Il Real ora fa vedere di che pasta è fatto, entra in scena con 50’ di ritardo. Snejder cerca il colpo da biliardo. Palo. Il gol è nell’aria. Lo firma chi se non lui: il solito Van Nistelrooy, chirurgo dell’area piccola, che di testa anticipa Molinaro. Real tutto avanti, Juve alle corde. Che non riparte più. Schiacciata nella sua metà campo. "Dai ragazzi non mollate" canta la curva. E loro eseguono. La Juve vince. D’orgoglio.
Del Piero: "Siamo stati bravi"
Ranieri: "La nostra forza è l'unità"
21 ottobre 2008 - Una gara tirata fino all'ultimo minuto, combattuta e sofferta. Per Alessandro Del Piero, l'autore del gol che ha spianato la strada ai bianconeri, quella conquistata contro il Real Madrid è stata "una grande vittoria". "Speriamo sia il primo passo - ha aggiunto ai microfoni di Sky - per farne altri ancora". "Sono davvero contento - ha detto a proposito della sua rete - perché ci ha permesso di fare un certo tipo di gara, in un momento di difficoltà della squadra. Siamo stati bravi". E adesso via ai festeggiamenti per il compleanno di suo figlio, Tobias, che domani compie un anno: "Vado a festeggiare - scherza Del Piero - se dorme lo sveglio...".
RANIERI - Il tecnico bianconero Claudio Ranieri prima di parlare della partita si sofferma sull'incidente stradale che ha coinvolto il pullman dei tifosi della Juventus partito da Neuchatel. "Volevo fare le condoglianze alle famiglie dei morti di questa tragedia".
Poi si parla della partita con il Real: "Ho un gruppo solido, unito e compatto e stasera abbiamo avuto un pizzico di fortuna che altre volte non abbiamo avuto - sostiene -. Siamo andati subito in gol; per contrastare il Real dovevamo essere in condizioni eccellenti, non lo evavamo ma bisogna elogiare lo spirito e la qualità dei miei campioni. Stiamo in questa posizione e ce lo stiamo meritando, ma con tutti i cambi che sono stato costretto a fare la squadra non è stata tale. Non mi sono divertito a dover cambiare sempre la formazione. Quella di oggi è stata una grossa prestazione e dobbiamo continuare a insistere su questo tasto. Adesso c'è il derby ed è un'altra partita che va tirata fuori dalle normali partite di campionato. Il cinque con Nedved? Siamo un gruppo unito, non ho mai avuto un gruppo del genere, i ragazzi credono nell'allenatore, alcune cose sono ingigantite come il mio rapporto con loro. Io so che la società e la squadra mi sta vicina e possiamo uscire da questa situazione".
BLANC - "Si è vista la voglia di dimostrare che quello che è successo nelle ultime partite può essere superato - dice l'a.d. della Juve - Il lavoro paga. C'è un grande spirito di gruppo. Sono contento per i giocatori e il tecnico. La risposta sul campo è la migliore risposta che possiamo dare. Ora dobbiamo dare un'altra risposta sabato nel derby". Una gioia dopo tante critiche: "Accettiamo le critiche, cerchiamo di lavorare con professionalità e impegno totale. Cerchiamo di trovare delle soluzioni alle difficoltà. Le critiche danno anche opportunità di crescere. Sappiamo che abbiamo giocatori importanti fuori, abbiamo tanti infortuni, cerchiamo di recuperarli e capire perché paghiamo questo prezzo alto alle tre partite a settimana. È andata bene anche l'altra partita del girone, un po' di fortuna serve".
Deschamps: "Un errore andare via"
"Ammetto che è stato un errore andare via dalla Juve". Lo ha detto l'ex allenatore dei bianconeri, Didier Deschamps, durante un'intervista rilasciata a Sky Sport dallo stadio Olimpico, dove il francese si è recato in occasione di Juventus-Real Madrid. "La decisione l'ho presa io, ho dato le dimissioni perchè la situazione in quel momento era molto difficile per me - spiega il francese - . Ammetto che è stato un errore andare via dalla Juve. Io so perchè sono andato via, però il mondo del calcio difficilmente può capire come uno come me, che è andato in Serie B, risalito in Serie A, sia andato via da una squadra prestigiosa come la Juve. Se ci ripenso adesso che è passato un anno, sicuramente non prenderei la stessa decisione. Sul momento, però, mi era sembrata la decisione migliore perchè, ripeto, avevo delle divergenze sulla linea della società e sul mercato. Mi sembrava difficile andare avanti senza un po' di serenità e tranquillità. Allenare è molto difficile, devi sentirti a tuo agio nel lavoro quotidiano, se no diventa ancora più complicato. Pensavo fosse meglio prendere tre giocatori forti, che dessero più qualità alla squadra, piuttosto che 6-7 giocatori. Era la mia idea, non dico di aver ragione perchè adesso è così".
L'esperienza in B, comunque, la ricorda con grande affetto: "Ho vissuto dei momenti molto felici, di grandi emozioni, di grandi vittorie, ma anche momenti più difficili. Come allenatore è stata un'avventura sul piano umano: giocare in Serie B è stato qualcosa di molto forte, è stata dura, siamo partiti con tanti punti in meno - spiega - È stata una bella avventura, purtroppo è finita male per me, però Torino e la Juve sono sempre nel mio cuore. In Italia c'è una riconoscenza che non esiste negli altri paesi"
Deschamps preferisce non parlare del momento attuale della Juventus. "È difficile, non conosco quello che può accadere all'interno, certamente non è un momento felice: perdere due volte di fila capita poco ad una squadra come la Juve. Forse è colpa dei tanti infortuni, soprattutto l'assenza di Buffon. La Juve senza di lui perde tantissimo, non dico che Manninger non sia un portiere di qualità, però Gigi rassicura tutti e con lui la Juve ha un altro livello in difesa".

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ADRIANO ha detto...

...ah dimenticavo...Siete forti ehhh....ohps scusa SIAMO FORTI!!!

ADRIANO ha detto...

Del Piero operaio e artista
"Si gioca per partite così"
Il capitano sentiva particolarmente il match: "Juve-Real Madrid è una gara diversa. Regala sensazioni particolari, che siamo stati capaci di trasmettere in campo". E sistemati gli spagnoli con il suo gol n. 41, è corso a festeggiare il primo compleanno del figlio.
TORINO, 22 ottobre 2008 - Alla vigilia di Juventus-Real Madrid aveva detto: "Siamo tutti sulla stessa barca". Lui, Alessandro Del Piero, il capitano della Juve, ha tirato fuori una prestazione di quelle che lasciano per sempre impronte indelebili.
ALE E LA CHAMPIONS - Aveva anche detto a poche ore dal fischio d’inizio: "Si gioca a calcio per partite come questa". E Ale, 33 anni, 41 gol in Champions League, ha ribadito il concetto nel dopo partita. "Juve-Real Madrid è una partita diversa. Regala sensazioni particolari, che siamo stati capaci di trasmettere in campo". Detto senza iperboli, con un filo di voce, senza mai alzare i toni. Come la partita della Juventus, e soprattutto la sua partita, fossero state normali. Un’altra giornata in un ufficio.
GARA SUPER - E invece no. La sua gara è stata illuminata dal gioiello con cui al 5’ ha trafitto Casillas. Un destro pazzesco. Dalla grande distanza. Che ha gasato la Juve e l’Olimpico di Torino. Che ha tramortito il Real. Lui lo racconta quasi con pudore: "Il gol? E’ quello". Eh no, Ale, non basta. E allora concede qualcosa di più, mica tanto. "La palla è stata deviata dopo il bel triangolo con Amauri, ha preso un effetto strano. E’ rimasta lì. Ho deciso di tirar subito, per fortuna". Pacato. Misurato. Almeno quanto in campo è stato indemoniato. Più del solito. Perchè era una partita diversa. Di quelle "che ispirano" - sempre parole sue. Novanta minuti di corse a perdifiato a tutto campo, e non è più un ragazzino. Le sgridate ai compagni più giovani. Un pallone recuperato negli ultimi minuti, da terzinaccio. E quell’abbraccio sfrenato con Nedved, con cui condivide la ferocia agonistica e la mentalità vincente, dopo la rete del 2-0. L’impresa era a un passo. Novanta minuti che magari ti svuotano, ma che diventano dolci come il miele quanto significano vittoria sul Real. Quando significano i cori dei tifosi dopo il triplice fischio. Ancora una volta, solo per lui. E’ così da una vita.
UOMO DI COPPA - Ale non è nuovo a prodezze europee. Da sempre. Ma l’astinenza da Champions delle due passate stagioni sembra averlo caricato ancora di più. Prima il gol nel preliminare all’Artmedia, bellissimo. Poi la punizione capolavoro contro lo Zenit, da distanza siderale. Infine la gemma di ieri sera. E non sembra mancargli neanche il suo complice offensivo più fidato, Trezeguet, ai box per un lungo infortunio. Il triangolo con Amauri in occasione dell’1-0 sembrava quello tra una coppia d’attacco consolidata, non una neonata. Ma lui a parole mantiene il profilo basso, e riserva l’entusiasmo ai festeggiamenti per il compleanno di suo figlio, Tobias, che oggi compie un anno: "Vado a festeggiare - scherzava ieri sera - se dorme lo sveglio...". Buona festa Ale.
Claudio Ranieri si gode il trionfo ma con toni pacati: "Ero certo della reazione della squadra. La sua compattezza, lucidità e determinazione sono stati la miglior risposta a questo momento difficile. Ho ricevuto molte critiche e le accetto, perché fa parte del gioco, ma alcune sono state pretestuose perché abbiamo gli stessi punti dell'anno scorso contro le medesime squadre in campionato e quando cambio la formazione lo faccio perché devo tenere conto degli infortuni e non per piacere mio. La società mi è stata sempre vicina e non ho mai avuto dubbi in proposito. La squadra questa sera ha dimostrato sul campo che siamo una cosa sola e che il momento difficile si supera così, con l'unione d'intenti e la compattezza, come stasera".

Non manca un pensiero ai tifosi bianconeri svizzeri, vittime di un incidente stradale in pullman questo pomeriggio in Valle d'Aosta, a testimoniare che i valori umani anche in questo momento di crisi tecnica rimangono alti: "Sono vicino alle loro famiglie". Sulla partita, il tecnico spiega: "Volevamo togliere al Real l'arma della velocità con la stessa arma e per lunghi tratti ci siamo riusciti, raddoppiando sempre con efficacia. Mi sono arrabbiato solo nel finale quando abbiamo fatto un paio di falli evitabili al limite dell'area, ma i ragazzi so0no scusabili per questo. Anche stasera ho dovuto cambiare in corsa per l'infortunio a Marchisio (distorsione alla caviglia sinistra, ndr) e non è stato semplice, con Legrottaglie, Mellberg e Iaquinta che praticamente hanno nelle gambe poche ore di allenamento e hanno recuperato solo perché l'avversario si chiama Real Madrid. Abbiamo avuto un pizzico di fortuna, che ci è mancata in questo periodo, ma non ho avuto paura, quando il Real ha accorciato le distane. Soltanto un poco di apprensione, perché avversari così ti possono fare gol in qualsiasi momento".

Alessandro Del Piero parla di "vittoria importantissima, per tanti motivi, il nostro periodo negativo, la classifica, il morale, la risposta di carattere della squadra". Secondo il capitano bianconero, "adesso dobbiamo continuare così, costruendo passo dopo passo le nostre vittorie. Abbiamo dimostrato a noi stessi e agli avversari che ci siamo ancora". Raggiante l'ad Jean Claude Blanc: "E' stata la vittoria della compattezza, del carattere e della determinazione. Ranieri non é mai stato in discussione e questa sera la squadra ha dimostrato di essere con lui".

Molto fair play da parte di Bernd Schuster, che analizza così la sconfitta: "Nel primo tempo eravamo fermi e non capisco perché. Poi ci siamo svegliati, ma troppo tardi, quando la Juve aveva segnato già due gol. Avrei voluto far giocare subito Robben, ma era reduce da un infortunio e non aveva i novanta minuti nelle gambe. Siamo andati vicini al pareggio, ma la Juventus ha meritato di vincere. Ve l'avevo detto che non credevo fosse in crisi".
Il suo primo gol in Champions League non poteva che essere un gol alla Del Piero: quel destro a rientrare imprendibile per i portieri, che è stato sempre il suo marchio di fabbrica. Quella volta, il 13 settembre 95, a farne le spese fu Klos del Borussia Dortmund. Ne è passato di tempo da allora, ben 13 anni, ma il gol alla Del Piero non è passato di moda.

Questa magia vale il 41esimo gol di Alex in Champions, contando due reti nei preliminari. E' sesto nella speciale classifica, guidata guarda caso da due madrilisti, Raul e Van Nilsterooy. E contro il Real il suo gol dopo 5 minuti è stato davvero come vincere al superenalotto (Imm), perché ha permesso ai compagni di impostare la partita ideale, difesa e contropiede. In uno dei momenti più critici della storia juventina recente serviva proprio un colpo del capitano ed è arrivato: Re Alex, di fronte a Roi Michel e contro il Real: del resto contro gli spagnoli ne ha segnati di gol importanti: il primo sempre nella stagione d'esordio in Champions, su punizione, ma quello che tutti ricordano è un altro.

Il tempo passa ma Del Piero non cambia, almeno in campo: perché da un anno esatto è diventato papà e, grazie al piccolo Tobias, Alex si è un po' sciolto. Prova ne è questa dedica alla moglie Sonia in tribuna, insolita per uno riservato come lui. Ma l'amore non gli fa perdere la testa, Alex sa che il momento difficile non è ancora alle spalle, e da buon capitano già guarda al prossimo obiettivo. Perché oltre ai gol, anche le parole alla Del Piero sono importanti. Ed ora il derby: “Abbiamo dimostrato grande carattere – ha detto Del Piero al termine del match con il Real - dobbiamo goderci questa grande vittoria per affrontare già sabato un derby che è durissimo”.